Home

               In questa pagina:

                 - Cos'è il SICeT.
               - I provvedimenti di sfratto abitativo.
               - La politica abitativa del SICeT regionale.
               - Il Congresso nazionale
               - La Rappresentanza

 Cos'è il S.I.C.eT.

     Il  è una Organizzazione sindacale nata, per iniziativa della CISL e delle ACLI, nel 1974 per rappresentare e difendere i diritti degli inquilini e di ogni cittadino portatore di bisogni abitativi.

    Al  ci si iscrive individualmente per avere la possibilità e il diritto di ricevere i servizi di assistenza e di consulenza di seguito riportati. Gli iscritti alla CISL sono favoriti da una apposita convenzione tramite la quale possono accedere ai servizi del SICeT; la stessa convenzione offre gli stessi diritti ai servizi CISL per i tesserati al SICeT.

     Il    fornisce un servizio di consulenza e assistenza su tutte le problematiche inerenti i rapporti di locazione. In particolare, gli ambiti di intervento sono:  

                       Per gli inquilini dell'edilizia privata

  •  assistenza e stipula dei contratti di locazione previsti dalla Legge 431/98 (qui in formato Word)
  •  contratti abitativi a regime libero (Contratto tipo) (qui in formato Word)
  •  contratti abitativi a regime concordato (Contratto tipo: vedi la pagina "Accordi")
  •  contratti ad uso transitorio (Contratto tipo: vedi la pagina "Accordi")
  •  contratti per studenti; (Contratto tipo: vedi la pagina "Accordi")
  •  controllo dei contratti di locazione, vertenze per la contestazione dei contratti irregolari in base alle leggi vigenti;
  •  domanda per ottenere il contributo per il pagamento del canone d'affitto;
  •  calcolo dei canoni di affitto agevolato;  
  •  controllo delle spese condominiali;
  •  criteri di manutenzione degli alloggi;
  •  problemi relativi allo sfratto;                        

                                     Per gli inquilini dell'edilizia pubblica

  • Consulenza e informazione sulla nuova Legge Reg. sull'Edilizia popolare (Legge Reg. 2/2019)
  • compilazione e consegna dei moduli a cadenza biennale per la denuncia del reddito familiare;
  • assistenza per la compilazione e consegna delle domande per assegnazione degli alloggi popolari;
  • assistenza per la compilazione e consegna delle domande per i cambi alloggio popolare;
  • rappresentanza degli interessi degli inquilini nei confronti degli Enti proprietari di ERP (L.O.D.E.) (qui in Formato Word) e della società di gestione (A.P.E.S.) (Formato Word).    

     Per avere  alcune  informazioni  di base gli inquilini dell'edilizia privata possono anche consultare un piccolo prontuario dal titolo:  
     Consigli sugli affitti  (che abbiamo predisposto in formato PDF). 

               Per tutto  ciò che, in materia di locazione,  non è regolamentato  dalle leggi in vigore valgono gli articoli  sulla  LOCAZIONE del Codice Civile (qui in formato Word)                                                           (alcuni di questi articoli, però,  sono stati ridefiniti nelle specifiche leggi sulla locazione - in particolare la L. 431/98 per : art. 1574 la durata del contratto,  art.                                                                   1591 ritardata restituzione dell'alloggio, art. 1596 la disdetta del contratto, art. 1597 il rinnovo del contratto).      
              

I provvedimenti di sfratto abitativo 

Abitare in affitto in Toscana

Non è più emergenza ma un vero allarme sociale. Dal 1999, anno successivo al varo della Legge 431/98 fino ad oggi (2017), il numero degli sfratti in Toscana è aumentato del 35% e gli sfratti per    morosità sono aumentati di 2,5 volte (da 1860 a 4350), segno evidente che è proprio la difficoltà a pagare l’affitto troppo alto che incide maggiormente sulla emissione degli sfratti; allo stesso modo anche le richieste di esecuzione di sfratto sono aumentate del 350% (sono passati da 3.400 a 12.110) e gli sfratti eseguiti sono aumentati del 280% (da 880 a 3.430).Dalla pubblicazione dei provvedimenti di sfratto emessa dall’Ufficio Centrale di Statistica (vedi Tabella) risulta che in alcune province della Toscana la situazione è veramente allarmante. In media, in Toscana, viene deciso uno sfratto ogni 46 famiglie in affitto.

E’ il segno evidente di una condizione abitativa delle famiglie in affitto che si è notevolmente aggravata nel corso degli anni. In Toscana ci sono circa 215.000 famiglie che abitano in affitto; se di esse non consideriamo le 50.000 che vivono in alloggio popolare, l’incidenza delle famiglie che nel corso del solo 2011 hanno subito uno sfratto è quasi il 3,0% e di quelle per le quali è stata chiesta l’esecuzione di sfratto è oltre il 7,0%. A questi numeri aggiungiamo le migliaia di sfratti emessi ed eseguiti nel corso degli anni precedenti e riusciamo a percepire il dramma di tutte queste famiglie e l’entità del problema sociale che preoccupa ormai tutti i principali Comuni della nostra Regione soprattutto quelli riconosciuti “a tensione abitativa”.

Nel 2016 gli sfratti per morosità nella Regione sono stati il 94% del totale sfratti, con percentuali allarmanti in alcune province : a Siena il 100% degli sfratti è per morosità, a Pistoia il 96%, a Lucca il 95,5% e un aumento allarmante degli sfratti eseguiti nel corso dell’anno: a Livorno sono aumentati del 37,5% sull’anno precedente, a Siena e Arezzo del 17%.

Rispetto a questa situazione di gravi difficoltà abitativa per molte famiglie, la nuova legge sull’ERP, la n. 41 varata dalla Regione Toscana a Aprile 2015, non riconosce gli sfratti per morosità e mette a disposizione degli sfrattati solo un numero gravemente insufficiente di alloggi per dare una risposta a tutti coloro che restano fuori casa.

La condizione abitativa, in Toscana, è quindi un vero problema sociale; una risposta, anche se parziale, potrà venire dalla nuova proposta di legge preparata in fretta dalla nuova Amministrazione Regionale per correggere alcune parti della L.R. 41/2015 che è in fase di ultimazione della stesura definitiva e alla quale hanno lavorato tutte le Amministrazioni locali, i partiti, i sindacati per riuscire a trovare risorse e soluzioni politiche in grado di dare risposte a chi si trova senza casa.

La politica abitativa del SICeT

  Viviamo un periodo in cui le decisioni di politica economica hanno penalizzato le Regioni e le Amministrazioni pubbliche, perché si sono trovate a governare il territorio con minori mezzi economici a disposizione o vincolate dal Patto di stabilità; sono quindi state adottate da loro politiche, nel settore dell’abitare, che hanno danneggiato le fasce sociali più deboli e in condizioni di più grave disagio abitativo perché hanno scelto di sostenere e finanziare solo misure di assistenza e interventi solo autosostenibili economicamente cioè che non creassero sbilanci di cassa. L’impegno del SICeT deve essere però quello di superare l’assistenza e di sostenere il diritto all’abitare, di far ritornare la questione abitativa al centro delle questioni sociali. Nel quadro, allora, di un impegno della nostra Organizzazione per una maggior difesa dei diritti e di una miglior tutela delle condizioni abitative i punti principali di una politica abitativa da portare nel confronto con le Istituzioni ai vari livelli di competenza e sui quali mobilitare gli inquilini sono rappresentati dalle seguenti priorità:

  1. Uno dei punti principali con i quali dare concretezza alla nostra iniziativa sindacale è, come abbiamo avuto modo di dire più volte, quello di affrontare la crisi abitativa dovuta soprattutto agli sfratti per morosità; in Toscana sono già state prese alcune decisioni in merito, come ho detto, ma la nostra Organizzazione è impegnata a lavorare perché a livello nazionale possano essere attivate in modo analogo le Commissioni Prefettizie e possano essere protette in modo efficace anche le famiglie sottoposte a sfratto per morosità incolpevole;

  2. E’ basilare lottare e confrontarsi con il Governo per la riforma della legge 431/98 così da poter introdurre nel mercato della locazione privata un sistema di regole e istituti in grado di dare sia equilibrio alla posizione contrattuale delle parti che un’effettiva sostenibilità dei canoni con il solo regime agevolato; è ormai evidente che quella legge è dannosa per l’intera struttura sociale e va riformata se non sostituita con una più rispondente ai bisogni di tutti gli attori del settore; creare quindi una normativa che preveda l'utilizzo di un'unica forma contrattuale  per il settore privato tramite il Contratto Concordato

  3. Agire con forza per poter raggiungere una legislazione in grado di attuare un vero contrasto all’evasione che accanto alla norma sanzionatoria per i contratti in nero ed irregolari introduca la tracciabilità del pagamento dei canoni di locazione;

  4. Sostenere la decisione di applicare una detrazione del 19% sui canoni pagati dagli inquilini in analogia a quanto previsto per il mutuo sulla prima casa;

  5. Chiedere una legge quadro sull’ERP per la ripresa della programmazione nazionale di settore e inoltre attuare il potenziamento della Edilizia popolare e lo stanziamento di maggiori fondi per il sostegno all'affitto:

  · con finanziamenti per nuovi interventi di edilizia pubblica con canone sociale e di riqualificazione urbana e una fiscalità di vantaggio su patrimonio e enti pubblici gestori;

 · un ruolo di Cassa Depositi e Prestiti non solo sui Fondi Immobiliari, ma anche come prestatore di finanziamenti a Enti pubblici a tassi molto agevolati per programmi speciali          di edilizia abitativa con quote prevalenti di alloggi pubblici a canone sociale;

 · la definizione di “linee-guida per gli interventi di housing sociale” che diano uniformità giuridica per le Regioni e stabiliscano una prevalenza quantitativa della tipologia                   d’offerta    in locazione permanente con canone sostenibile e la definizione di canoni di tipo agevolato.

 Il Congresso Nazionale

      Queste proposte politiche sopra ricordate sono state esaminate e discusse dal Congresso della nostra Organizzazione sindacale  che si è tenuto a Riccione il 31 Maggio - 1 Giugno 2017 alla presenza di 200 delegati in rappresentanza di 85.000 famiglie di iscritti.
      I temi del dibattito e del confronto, ampi e molto partecipati, che si sono sviluppati sono stati inseriti nella documentazione finale che è stata approvata all'unanimità dei delegati e quindi nel  Documento Conclusivo (consultabile in formato PDF) che riassume e fa sintesi degli impegni che l'Organizzazione ha assunto tesi a far emergere problemi contingenti o di particolare importanza; questi documenti forniscono la conoscenza della politica abitativa complessiva che la nostra Organizzazione ha deciso di proporre all'opinione pubblica e di attuare in questo periodo Congressuale.

    La Rappresentanza

     Il SICeT  ha titolo e diritto a partecipare alla contrattazione degli Accordi Territoriali e alla stesura dei Contratti Tipo, a norma di quanto è previsto dalla nuova legge sulle locazioni, Legge 431/98, nonché ad assistere e consigliare gli inquilini nella stipula dei loro contratti di locazione.